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Yannick - La rivincita dello spettatore

Un film di Quentin Dupieux

Yannick, film diretto da Quentin Dupieux, racconta la storia di un uomo con qualche rotella fuori posto di nome Yannick (Raphaël Quenard).
Durante una rappresentazione dello spettacolo "Le Cocu” (il cornuto), interpretato da Paul Rivière (Pio Marmaï), Sophie Denis (Blanche Gardin) e William Keller (Sébastien Chassagne), in un modesto teatrino di Parigi, Yannick si alza dalla poltrona e interrompe la pessima interpretazione degli attori. Protesta, secondo lui uno spettacolo deve tirare su il morale e non peggiorarlo come in questo caso. Non è più disposto a subire quella tortura e decide di prendere in mano la serata con un vero coup de théâtre.
Estrae una pistola e minaccia i tre attori costringendoli a mettere in scena una pièce scritta da lui sul momento. Paul, Sophie e William accettano terrorizzati di interpretare la commedia ridicola di Yannick. Il pubblico non appare molto spaventato, anzi sembra quasi divertirsi molto più di prima.
Yannick tiene in ostaggio tutto il teatro fino a quando la situazione si ribalta inaspettatamente…

Con Raphaël Quenard Pio Marmaï Blanche Gardin Sébastien Chassagne Agnès Hurstel

Produzione: Francia , 2023 , 67min.

YANNICK - LA RIVINCITA DELLO SPETTATORE | Trailer italiano ufficiale HD

Sempre più prolifico e condannato a inseguire e superare il suo stesso eccesso, Quentin Dupieux si prende con Yannick una piccola pausa dalla frenetica follia che ha contraddistinto la sua produzione registica fin dai tempi di Doppia pelle.

In questo divertissement di appena un'ora Dupieux si rifugia nel buio di un teatro parigino, dove in tempo reale mette in scena un dialogo sulla natura artistico-sociologica dell'intrattenimento. Non viene meno il tono surreale del racconto, così come resiste l'umorismo che è stato finora il suo marchio di fabbrica; stavolta però c'è uno spirito riflessivo inedito, più pacato, nella lenta scoperta del personaggio di Yannick: l'uomo qualunque, di estrazione popolare e modi populisti, che va a teatro per dimenticare le sue preoccupazioni e non per trovarne di nuove.

Nel suo atto di ribellione, di chi si alza in piedi nel mezzo dello spettacolo per dire che la storia non gli piace e che pretende spiegazioni come "se avesse trovato un capello nel piatto al ristorante", si nasconde un tema non originale ma trattato qui in modo viscerale e poco accademico, esplorando quella tensione inestricabile tra chi racconta una storia e chi accetta di sedersi ad ascoltarla.

È, come sempre nella vita, una questione di potere, e Dupieux la movimenta su e giù dal palco, coinvolgendo e ribaltando spesso gli equilibri tra il pubblico in sala e i tre malcapitati sulla scena. Tra loro, due caratteristi di livello come Pio Marmaï e Blanche Gardin indovinano dei ruoli tutti giocati sulle sfumature (Marmaï in particolare è chiamato a variare più volte il suo personaggio con risultati notevoli), ma non c'è dubbio che il film appartenga a Raphaël Quenard nei panni di Yannick, una vera rivelazione.