Te l'avevo detto
Un film di Ginevra Elkann
Te l'avevo detto, il film di Ginevra Elkann, si svolge a Roma in un insolito gennaio. Durante un fine settimana invernale, le temperature salgono inaspettatamente e il termometro comincia segnare valori del tutto insoliti per il periodo.
All'inizio le persone sono molto contente di questo fenomeno, che oltretutto regala loro un sole splendente. Quando il caldo continua ad aumentare raggiungendo livelli insopportabili, tutti, compresi gli animali, sembrano impazzire e si ritrovano costretti ad affrontare tutto ciò che fino a quel momento avevano abilmente evitato nelle loro vite. Avevano usato sesso, cibo, droghe e perfino amore come vie d'uscita, ma ora sono in trappola, impossibilitati a scappare. Devono attraversare questa ondata di calore e permettergli di trasformali, ognuno in modo diverso.
Con Valeria Bruni Tedeschi Danny Huston Greta Scacchi Riccardo Scamarcio Andrea Rossi
Produzione: Italia , 2023 , 100min.
Alla sua seconda prova di regia dopo Magari, Ginevra Elkann racconta una rete di rapporti famigliari disfunzionali, di disturbi alimentari e di ossessioni malsane ambientato nell'ambiente sociale che conosce meglio, quello dell'alta borghesia.
Soprattutto, la regista e sceneggiatrice (con Chiara Barzini e Ilaria Bernardini) affresca un universo fortemente giudicante in cui ognuno deve sentirsi in colpa per qualcosa, e sente il bisogno compulsivo di confessarsi e di espiare. Al centro di tutto c'è un legame materno problematico e distorto, sia fra Gianna e Mila, sia fra Caterina e il piccolo Max, sia fra la defunta madre di Bill e Fran e i suoi figli, che arriveranno a commettere un gesto "sacrilego" (e lui è un sacerdote) sorprendente.
"Perché nessuno vuole che io sia felice?", lamenta Gianna, e Valeria Bruni Tedeschi si cala in lei con la sua immensa capacità di risultare (volutamente) insopportabile, mentre Pupa, interpretata da Valeria Golino con parti uguali di dolcezza e botulino, si cala da par suo nella peculiarità di una simil Cicciolina. Vedere queste due grandi attrici (e grandi amiche nella vita) incarnare questa rivalità tossica porta echi del leggendario Che fine ha fatto Baby Jane? tanto nel tono grottesco e "camp" quanto nell'alterazione fisica di una delle due protagoniste.
Altrettanto grottesco è lo scenario che circonda tutti i personaggi e che denuncia le conseguenze del riscaldamento globale in modo non dissimile da Siccità e con un analogo approccio, basato più su una vaga premonizione ("te l'avevo detto") che su una precisa messa a fuoco (perdonate il gioco di parole) del problema. Anche la bellissima fotografia di Vladan Radovic è sfarinata, inquadra un cielo malato e interni polverosi, conduce a perdersi nel buio e nell'indefinito, per non dire nel nulla. "Quanto manca?", chiederà Max a sua madre, ed è come se volesse sapere quanto manca a quell'Armageddon che la religiosa Gianna auspica per i peccati di Pupa.