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La Gazza Ladra

Un film di Robert Guédiguian

La Gazza Ladra, il film diretto da Robert Guédiguian, si svolge a Marsiglia e racconta la storia di Maria (Ariane Ascaride), una donna matura dal cuore generoso che dedica la sua vita ad aiutare gli altri, in particolare a prendersi cura di persone anziane.
Nonostante il suo impegno e la sua devozione, Maria vive in una condizione economica precaria e fatica a sbarcare il lunario. Disperata, comincia a rubare piccole somme di denaro alle persone di cui si occupa, nella speranza di migliorare la sua situazione e di garantire un futuro migliore al suo amato nipotino, che mostra un talento precoce per il pianoforte. Maria è disposta a fare qualsiasi cosa per sostenere il sogno del nipote, e pur non avendo le risorse, noleggia un pianoforte e ingaggia il miglior maestro di Marsiglia per dargli lezioni private. Questi gesti disperati, che all'inizio sembrano innocui, si trasformano in una spirale pericolosa, che la mette in conflitto con la sua famiglia e le persone che la circondano.
Un incidente svela la sua truffa, e Maria si ritrova in grave difficoltà, con una denuncia che la porta in custodia della polizia. Nonostante tutto, nel piccolo villaggio dove vive, Maria trova ancora qualcuno che la ama e che la solleva dai suoi guai.

Con Gérard Meylan Ariane Ascaride Jean-Pierre Darroussin Grégoire Leprince-Ringuet Marilou Aussilloux Lola Naymark

Produzione: Francia , 2024 , 96min.

LA GAZZA LADRA - il nuovo film di Robert Guédiguian dal 17 aprile al cinema | Trailer ufficiale

el cuore pulsante di Marsiglia, Robert Guédiguian continua a tessere la sua inconfondibile tela cinematografica, ancorata saldamente al quartiere de L'Estaque, ai volti familiari dei suoi attori feticcio e alle vicende agrodolci del peuple de gauche. Con "La Gazza Ladra", il regista conferma la sua incrollabile lealtà a un universo narrativo ben definito, fatto di precarietà sociale, solidarietà operaia e una costante ricerca di luce, anche quando le ombre della vita sembrano prevalere.

Protagonista è Maria (interpretata dalla musa di sempre, Ariane Ascaride, cuore pulsante della storia), donna dal cuore grande e dalle aspirazioni raffinate – ostriche, musica classica – ma dalle tasche vuote. La sua devozione quasi ossessiva per il nipotino, un pianista in erba dal talento precoce, la spinge a diventare una moderna "gazza ladra" rossiniana. Per finanziare un costoso pianoforte verticale e le lezioni del miglior maestro di Marsiglia, Maria non esita a fare la cresta sulla spesa dei suoi anziani assistiti e a firmare assegni scoperti, rubacchiando scampoli di quella vita luccicante che sogna per il ragazzo. Un'eroina quotidiana, stanca ma indomita, sospesa tra affetto smisurato e scelte moralmente discutibili.

Come sempre nel cinema di Guédiguian, L'Estaque non è solo sfondo ma anima pulsante, un microcosmo dove le vite si intrecciano tra difficoltà economiche e slanci di solidarietà. Ritroviamo i volti familiari del suo cinema (Gérard Meylan, Jean-Pierre Darroussin), testimoni del tempo che scorre, affiancati da nuove leve che navigano tra intrecci amorosi e familiari, sfiorando la lotta sociale – quest'ultima rappresentata, come spesso accade nel suo cinema, con la nobiltà quasi epica di una grande narrazione piuttosto che con crudo realismo.

Tuttavia, "La Gazza Ladra", sulla scia del precedente "E la festa continua!", introduce una brezza più leggera, una morbidezza quasi inedita che mitiga la malinconia, talvolta tragica, di opere passate come "La casa sul mare" o "Gloria Mundi". Guédiguian sembra qui intenzionato a non lasciare spazio alla disperazione. La narrazione adotta una struttura quasi episodica, una "cronaca ordinaria" che si muove fluida tra problemi e soluzioni, ricordando a tratti la leggerezza della sitcom, ma ancor più esplicitamente il "dramma giocoso" dell'opera di Rossini evocata nel titolo.

Il film mescola abilmente elementi drammatici e buffi, abbracciando l'artificio narrativo per condurre la sua eroina verso un lieto fine, salvandola "in extremis" dalle conseguenze delle sue azioni. Questo approccio, apertamente svagato e a tratti quasi un carosello poetico, dimostra la volontà del regista di "re-incantare" la realtà, di filmare lo scorrere del tempo e le trasformazioni sociali lasciando ampio respiro alla narrazione, persino all'apparente insignificanza del quotidiano.

"La Gazza Ladra" è un'affermazione della forza dei legami umani e della resilienza di fronte alle avversità. È la reiterazione di un messaggio caro a Guédiguian: la lotta, se combattuta per chi amiamo e per ciò che riteniamo prezioso, non è mai vana. Coerente con la sua poetica, morale e profondamente solare, il film risplende della luce abbagliante di Marsiglia, che non solo magnifica i personaggi ma simboleggia l'incrollabile ottimismo del regista di fronte all'individualismo capitalista. Un cinema che, circondato dai suoi fedeli alleati davanti e dietro la macchina da presa, continua a credere nella solidarietà, nell'umanesimo e nella possibilità di consolazione, offrendo un prezioso "programma di educazione popolare" avvolto in una forma narrativa lieve, accessibile e toccante.