Una Notte a New York
Un film di Christy Hall
Una Notte a New York, il film diretto da Christy Hall, si svolge a bordo di un taxi. Una giovane donna (Dakota Johnson) sale sull’auto guidata da Clark (Sean Penn) che dall'aeroporto JFK di New York la deve portare a Manhattan.
Lei appare tesa, e i due iniziano una conversazione leggera, sembrano le solite chiacchiere superficiali che si fanno tra tassista e cliente. Ma lungo il viaggio la conversazione sembra prendere forma e spessore. I due si sentono liberi di affrontare temi importanti e molto personali per poi diventare intimi.
Relazioni, amore, sesso, passato e presente. Clark e la ragazza si raccontano, svelano dettagli della loro storia personale e con grande onestà mettono a nudo le proprie fragilità. Una semplice corsa in taxi che diventa per entrambi un'occasione di profonda e inattesa riflessione.
Con Dakota Johnson Sean Penn Marcos A. Gonzalez
Produzione: USA , 2023 , 101min.
Prima che le macchine con la guida automatica sostituiscano del tutto i romantici taxi gialli e i loro autisti brontoloni, prima che ci risulti del tutto impossibile confrontarci anche solo per caso con chi non appartiene alla nostra bolla social, Chrsty Hall, alla sua opera prima da regista, ci tiene a ricordarci che l'incontro con un estraneo può essere un'epifania e funzionare meglio di una lunga seduta di psicoterapia.
Girato in sedici giorni, su un palcoscenico attorniato da maxi schermi che riproducevano l'ambiente esterno, Una notte a New York non si è allontanato troppo, in fase di realizzazione, dall'approccio teatrale per cui era stato pensato inizialmente. Ma, si sa, il cinema fa magie, e nel tempo di qualche secondo siamo già sotto l'effetto dell'incantesimo, capaci di credere che quelle siano davvero le luci della strada, capaci di sentirci non si sa come dentro l'abitacolo dell'auto, lungo la traiettoria che incrocia lo sguardo del tassista con quello della passeggera.
Permeato di una sottile tensione (abbiamo tutti nella memoria Collateral), il film funziona bene finché gioca con i pregiudizi e con le aspettative dello spettatore (dove sta il pericolo? Sul sedile anteriore o su quello posteriore?), sfruttando al massimo il minimo che ha a disposizione nella stretta unità di luogo: gli sguardi, il tamburellare delle dita sul volante, le unghie laccate tra i denti, il campo e il fuori campo dello specchietto retrovisore (aiuta non poco il magnetismo della protagonista, Dakota Johnson)
Risposta femminile e newyorkese a Locke, il film di Steven Knight con Tom Hardy, Una notte a New York è stato curiosamente anticipato dalla prova italiana di Barbara Ronchi in Non riattaccare di Manfredi Lucibello. Mentre nel film italiano, però, il dramma è la nota principale, e il tema è costantemente in primo piano, il debutto cinematografico di Christy Hall è inizialmente meno esplicito e più imprendibile, salvo poi risolversi nella storia di un incontro ordinariamente fuori dall'ordinario, che avrebbe fatto meglio a concludersi a fine corsa, senza indulgere in un terzo tempo melenso, da rom-com mancata