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Le Déluge - Gli ultimi giorni di Maria Antonietta

Un film di Gianluca Jodice

Le Déluge - Gli ultimi giorni di Maria Antonietta, film diretto da Gianluca Jodice, racconta i pochi mesi in cui Luigi XVI e sua moglie Maria Antonietta (Guillaume Canet e Mélanie Laurent), gli ultimi re e regina di Francia, vennero imprigionati insieme ai due figli in un castello nella periferia parigina. In attesa di essere giustiziati, i reali hanno trascorso un breve periodo, fatto di violenze e vessazioni, durante il quale non caddero soltanto le loro maschere pubbliche, ma anche quelle dell'antico regime. Questa "caduta" metaforica segna un grande spartiacque per la Storia, che finalmente volta pagina e si distacca dalla figura del re per diritto divino, eclissando lo stesso Dio nell'ombra, così da poter dare una maggior importanza all'uomo soltanto.

Con Guillaume Canet Mélanie Laurent Aurore Broutin Hugo Dillon Tom Hudson

Produzione: Italia , 2024 , 100min.

LE DELUGE - Gli ultimi giorni di Maria Antonietta | Trailer Ufficiale | Dal 21 novembre al cinema

Il diluvio è la rivoluzione e ciò che essa causa negli atteggiamenti e nelle psicologie della coppia reale e di chi l'accompagna verso quella lama che, prima o poi, taglierà le loro teste. Jodice manifesta coraggio innanzitutto nell'andare a scavare in profondità nelle psicologie di due personaggi storici che appartengono alla cultura francese che sappiamo quanto sia gelosa del proprio patrimonio storico.

Altrettanto coraggio mette in gioco in un film tripartito in cui, in ognuno dei capitoli, utilizza la camera e le luci in maniera diversa ottenendo un risultato estetico di tutto rilievo. La scelta poi di basarsi sui diari di Cléry, valletto del re a cui venne concesso di accompagnare la famiglia reale nella detenzione, offre lo spunto per uno sguardo dall'interno per un film che inizia dove solitamente tutti gli altri che si sono occupati di questo re e di questa regina si avvicinano alla conclusione.

Grazie alle consistenti protesi che lo rendono irriconoscibile Guillaume Canet offre al suo Luigi la possibilità di affrontare con innumerevoli sfumature la trasformazione da maschera a volto. Lo si osservi nella sequenza iniziale quando scende dalla carrozza già prigioniero ma sentendosi ancora re sia nell'incedere che nella possibilità di non usare parole per far valere la propria autorità. Lo si segua poi nei momenti che ce lo mostrano infantile, nei tentativi di negare la realtà per poi osservarne le posture finali.