Totem - Il mio Sole
Un film di Lila Avilés
Totem - Il mio sole, film diretto da Lila Avilés, racconta la storia di Sol (Naíma Sentíes), una bambina di sette anni, che trascorre una giornata insieme al nonno in casa per aiutarlo con la festa a sorpresa per suo padre Tonatiuh (Mateo Garcia). Sol aiuta le sue zie Nuri e Alejandra (Montserrat Marañon e Marisol Gasé) con i preparativi, ma con il passare delle ore e l'arrivo della sera, in casa l'atmosfera si fa sempre più pesante. Lentamente il caos aumenta, minando l'equilibrio familiare e spezzando i legami che li tengono uniti.
In questa delicata situazione, la bambina capirà che qualcosa nel suo piccolo mondo sta per cambiare e abbraccerà l'essenza del lasciarsi andare, accarezzano il respiro della vita.
Con Naíma Sentíes Montserrat Marañon Marisol Gasé Saori Gurza Teresita Sánchez
Produzione: Messico , 2023 , 95min.
Nella casa-mondo di una famiglia estesa, Lila Avilés mette in scena un inno alla vita, all'amore e all'arte che celebra la gioia dell'esistere senza temere la morte.
Opera seconda dalle messicana Lila Avilés, Tótem è un affresco corale in tono di commedia ma a sfondo drammatico che inquadra nell'immersivo formato 4/3 una giornata speciale di una famiglia estesa. Grazie all'adozione del punto di vista della piccola protagonista Sol (la magnifica esordiente Naima Senties), il film adotta l'approccio innocente alle complessità della vita che, filtrata dallo sguardo infantile, ritorna alla sua dimensione giocosa, caoticamente vibrante e straordinariamente magica.
L'ingresso in tale dimensione di leggerezza (ma non superficiale) è praticamente immediato, ed è sancito dal momento in cui la bimba varca la soglia della grande casa di famiglia indossando una voluminosa parrucca colorata e un naso rosso da pagliaccio. La mamma la spinge tra le braccia delle zie salutandola frettolosamente prima di tornare al lavoro: quel gesto corrisponde all'invito della 41enne regista di Città del Messico a farsi travolgere dal suo cinema luminoso, coloratissimo ed esplosivo, edificato su movimenti di macchina frenetici e fluidi piani sequenza che penetrano in ogni angolo della messa in scena, il tutto a misura di bambina.
Al centro dello sguardo è la casa, intesa come l'antico oikos, il focolare domestico, dove relazioni e legami famigliari possono abitare liberandosi di pudori e sovrastrutture. In tale contesto il caos può regnare indisturbato, agendo quale dimensione naturale dell'esistere e motore pulsante della creazione artistica, elemento che denota il "carattere" della famiglia protagonista, un microcosmo trans-generazionale che si prepara ad affrontare il passaggio tra la vita e la morte di uno fra loro. La festa che sta per accadere in serata è infatti dedicata al compleanno di Tonatiuh "Tonat", il giovane artista che è anche il padre di Sol, malato terminale di cancro. Il racconto di Tótem è interamente organizzato attorno a tale evento, nella consapevolezza che solo attraverso un'appassionata celebrazione della vita si può accogliere serenamente l'inevitabile destino della morte.