Houria - La voce della libertà
Un film di Mounia Meddour
Houria, il film diretto da Mounia Meddour, racconta la storia di una giovane donna di nome Houria, grande appassionata di danza classica. La ragazza vive un'esperienza traumatica, dalla quale esce con gravi menomazioni fisiche. La giovane, però, si rialza, nonostante le ferite, grazie anche ad altre donne, che hanno vissuto situazioni simili alla sua.
In un'Algeria scossa dalle proteste, passate sotto il nome di "rivoluzione del sorriso" o "movimento Hirak", queste donne riescono a formare una sorellanza resiliente e a trovare la maniera per poter proseguire la loro passione.
Con Lyna Khoudri Rachida Brakni Salim Kissari Amira Hilda Douaouda Marwan Zeghbib
Produzione: Algeria , 2022 , 104min.
Mounia Meddour, autrice di Non conosci Papicha, si lancia nel suo secondo film con la stessa energia del suo debutto. Un impeto che confina sovente con la frenesia.
C'è posto per tutto in Houria, per le simmetrie della danza e il cozzare imbizzarrito dei montoni, per il pop (italiano) e per la voce lirica della Callas, per il trauma e la riparazione, per il sole e per la luna. Il cinema di Mounia Meddour corre da tutte le parti con la sua eroina, incosciente del pericolo e al di sopra delle peripezie che accumula la sceneggiatura. Un limite che non impedisce a Houria di andare al cuore del suo soggetto, (ancora una volta) la perdita della libertà. La libertà di danzare e di vivere la vita a proprio modo, in punta di piedi e a filo del mare.
Se l'Algeria di Non conosci Papicha era quella della guerra civile, che ha devastato il Paese negli anni Novanta, quella di Houria non è meno tragica e sospettosa verso una donna al volante e alla guida della sua vita. Il film è attraversato da un'idea di libertà che non si basa su discorsi articolati ma sullo slancio, la vitalità e la spontaneità della sua protagonista. Di nuovo Lyna Khoudri, giovane attrice impetuosa e sempre contro, che segna un punto importante per la diversità nel cinema francese. Stilista ieri (Non conosci Papicha), ballerina oggi, denuncia con la stessa luminosa insolenza l'oppressione del corpo femminile contro l'oscurantismo. Nel ripiegamento rigorista che travolge ampi settori della società civile, Houria è una sorta di coscienza illuminata, Lyna Khoudri il volto della sua generazione.
Come Cédric Klapisch (La vita è una danza), Mounia Meddour evoca la ricostruzione di una ballerina dopo un trauma. La natura del trauma, accidentale nel primo, cagionato nel secondo, detta il ritmo delle due opere e le conduce in direzioni diverse. Tuttavia La vita è una danza e Houria condividono un movimento ritmico dove l'immaginario dell'artista prende il sopravvento sulle considerazioni più accademiche e formali.