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Il coraggio di Blanche

Un film di Valérie Donzelli

Il Coraggio di Blanche, film diretto da Valérie Donzelli, racconta la storia di Blanche Renard (Virginie Efira), che dopo aver incontrato Greg Lamoureux (Melvil Poupaud), è convinta di aver trovato l'uomo della sua vita. Poco dopo, però, Greg inizierà a mostrare il suo lato possessivo e pericoloso, tant'è che i due si trasferiranno lontano dalla famiglia di Blanche. È così la donna si ritrova coinvolta in una relazione tossica e morbosa, vergognandosi di rivelare la vera natura del suo nuovo compagno...

Con Virginie Efira Melvil Poupaud Virginie Ledoyen Dominique Reymond Arthur Thunin Zoé Lenoir

Produzione: Francia , 2023 , 105min.

La coppia è sovente al centro del cinema di Valérie Donzelli (La guerra è dichiarata, Main dans la main) che si spinge lontana dalla sua zona confort, la commedia ludica dagli accenti pop, per avanzare in un territorio mai esplorato. L'Amour et les forêts traccia un percorso a parte nella sua filmografia, lavorando su due universi completamente separati, il lirismo e il realismo noir, che finiscono per convergere violentemente in un melodramma psicologico.

Il film debutta come una favola, quella narrazione fantastica che attraversa tutte le opere di Donzelli. I toni al principio sono leggeri, oscillazioni incantate e slanci di grazia: una casa sul mare, 'concepita' da Jacques Demy, e una bolla di sorellanza, due sorelle e una madre, scoppiata da un principe charmant che bussa alla porta. E come in ogni favola che si rispetti, il lupo non tarda a rivelarsi e a volgere il conte de fées in huis clos angosciante.

Perché dietro la 'porta chiusa' la belva ringhia e la paura si installa, paralizzando ogni piano. Soltanto la protagonista non lo vede arrivare e adesso si difende come può dalla sua ferocia, trova un lavoro e poi un amante per una parentesi incantata ai margini di una foresta e nel pieno di una tempesta, il miraggio di una felicità impossibile, che fuggirà per rientrare 'incomprensibilmente' nella tana del lupo. Perché il male dell'eroina viene da più lontano e piomba lo spettatore nella mente di una donna enigmatica e ambigua, affascinata dalla sua stessa caduta. Il profilo è disegnato da Éric Reinhardt, autore del romanzo omonimo, adattato da Valérie Donzelli e Audrey Diwan (La scelta di Anne), che iscrivono la loro protagonista nella linea di Anna Karenina ed Emma Bovary, eroine della rinuncia, condannate dalle loro scelte.