


Torna anche in questa stagione del nostro teatro il balletto del Bolshoi sul grande schermo. 5 appuntamenti con le più iconiche rappresentazione del magnifico corpo di ballo del Bolshoi e dei suoi famosi solisti. Dal 7 novembre 2021 al 1 maggio 2022, Cinéma Théatre de la Ville aspetta il pubblico amante dell'alta danza per le domeniche del balletto.
Lo staff del delaVille
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La storia si svolge la sera della vigilia di Natale a casa del borgomastro di Norimberga. Marie e Fritz, i suoi due figli, ricevono da Drosselmeyer i loro regali. Marie riceve un dono davvero speciale: un bellissimo Schiaccianoci a forma di soldatino che Fritz le strappa dalle mani e butta per terra rompendolo. Drosselmeyer lo aggiusta e Marie, arrivata la notte, si addormenta abbracciando il suo Schiaccianoci. In un attimo la stanza si trasforma: i giocattoli diventano enormi e l’esercito di soldatini si scontra con truppe di grandi topi invasori. Rimane solo da sconfiggere il mostruoso Re dei Topi che lo Schiaccianoci affronta con grande coraggio: ma è la pantofola lanciata prontamente da Marie che lo mette al tappeto. Così avviene il prodigio: lo Schiaccianoci si trasforma in un Principe e invita Marie a seguirlo nel suo castello magico. Qui la Fata Confetto accoglie i protagonisti con una grade festa finché nella stanza tutto torna normale e Marie si risveglia con il suo Schiaccianoci tra le braccia.
'Nelle mani di Yuri Grigorovich la storia della ribellione degli schiavi diventa l’allegoria di un popolo oppresso (quello sovietico) che lotta coraggiosamente per rovesciare una classe dirigente fascista e decadente. Creato nel 1968, lo Spartacus del Bolshoi è un’opera tipicamente sovietica, e tipicamente “del” Bolshoi, un luogo dove le dimensioni contano – non per niente il nome del teatro significa “grande” in russo. E come il Bolshoi, questo è un balletto di dimensioni straordinarie, a cominciare dall’esercito di ballerini necessari per un tale spettacolo, tutti identicamente e perfettamente addestrati per finire (ma solo metaforicamente) con la grandiosa musica di Aram Khachaturian.
'È una storia d'amore, tradimento e trionfo del bene sul male. Pieno di romanticismo e bellezza, da più di un secolo questo balletto delizia il pubblico.
La coreografia richiede, nella sua esecuzione, grande tecnica e abilità dei ballerini. La rappresentazione dei personaggi, in particolare nel confronto tra la purezza del Cigno Bianco e l’oscurità del Cigno Nero, richiede virtuosismo e un forte talento drammatico da parte dei ballerini solisti, culminante nei due "Grand Pas de Deux" nella seconda e nella terza scena. Un altro momento di forte impatto è l'incantevole "Danza dei piccoli cigni".