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La Sala Professori

Un film di Ilker Çatak

La Sala Professori, il film diretto da Ilker Çatak, si svolge in una scuola media tedesca. Carla Nowak (Leonie Benesch), una giovane insegnante di matematica e educazione fisica è entrata da poco a far parte del corpo docente.
Carla è al suo prima lavoro, e lo affronta con passione e idealismo. Tutto procede per il meglio fino a quando cominciano a verificarsi dei piccoli furti all’interno della scuola.
Il principale sospettato di questi furti è un alunno turco, quando viene sottomesso a un umiliante interrogatorio dalla preside, Carla prende a cuore il suo caso e decide di indagare segretamente in prima persona per scoprire la verità.
Usando la videocamera del suo computer e un portafogli come esca, riesce a registrare il braccio di qualcuno che lo ruba. Carla riconosce il braccio, è quello di Friederike Kuhn (Eva Löbau), una segretaria dell’istituto che quel giorno indossava la stessa camicia. La Kuhn è anche la madre di un allievo di Carla e questo metterà in crisi la giovane insegnante e innescherà una serie di conseguenze negative che le si ritorceranno contro.

Con Leonie Benesch Leonard Stettnisch Eva Löbau Michael Klammer Anne-Kathrin Gummich

Produzione: Germania , 2023 , 98min.

La sala professori di İlker Çatak, candidato Oscar 2024 Miglior Film Internazionale | Trailer ITA HD

Quando la nuova insegnante di matematica e di educazione fisica di una seconda media tedesca, Carla Nowak, decide di prendere l'iniziativa per scoprire chi è il responsabile dei furti che si sono verificati nella scuola, lo fa con le migliori intenzioni. Prima su tutte quella di interrompere la prassi degli interrogatori ai danni di studenti innocenti e di liberarli dall'ombra del pregiudizio che grava su di loro. Sa benissimo, perché lo ha visto con i suoi occhi, che, per esempio, anche tra il corpo docente c'è chi non brilla per onestà. E sa benissimo, perché lo insegna in classe, che una tesi ha bisogno di una dimostrazione valida, da condursi passaggio dopo passaggio, altrimenti si finisce nell'ambito dell'opinione, nel relativismo, nell'anarchia. Eppure la sua azione finisce per innescare una reazione a catena, che sfocia proprio là dove Nowak non avrebbe mai voluto, in quell'immagine finale, che è iconograficamente associabile a una vittoria, ma racconta una tragica sconfitta.

Nell'attenta sceneggiatura del regista Ilker Çatak e di Johannes Duncker, si parla dunque di un solo fatto ma di molte conseguenze. Si parla tra le righe di responsabilità personali, di comportamento collettivo e di come, ancora una volta, questi elementi possano non essere accordati tra loro. Si parla, senza retorica, del coraggio che ci vuole a pensare e agire diversamente dal gruppo.

La sala professori fotografa con la giusta drammaticità lo stato di un'istituzione in grossa crisi, esogena e endogena, in cui il rispetto che un tempo era precetto è stato sostituito dal sentimento umorale, per cui all'insegnante si dà retta finché è simpatico, sa intrattenere, non si fa scudo con il suo ruolo, perché allora quello scudo, sebbene di latta, diventa subito il bersaglio del tiro incrociato di alunni e genitori