Salta al contenuto principale

Il Maestro Giardiniere

Un film di Paul Schrader

Il maestro giardiniere, il film diretto da Paul Schrader, racconta la storia di Narvel Roth (Joel Edgerton), un meticoloso orticoltore che cura i giardini e i terreni della magnifica e storica tenuta di Gracewood Gardens. Oltre a occuparsi degli esterni della proprietà, l'uomo cerca anche di assecondare sempre i bisogni della sua datrice di lavoro, la signora Norma Haverhill (Sigourney Weaver), una ricca vedova. Quando quest'ultima gli chiede di prendere la sua ribelle nipote Maya (Quintessa Swindell) come nuova apprendista, la tranquilla e mite esistenza di Narvel precipita nel caos, portando a galla oscuri segreti provenienti da un passato che sembrava sepolto per sempre...

Con Joel Edgerton Sigourney Weaver Eduardo Losan Esai Morales

Produzione: USA , 2022 , 107min.

IL MAESTRO GIARDINIERE - Trailer Ufficiale Italiano dal 14 dicembre al Cinema

Secondo alcune fonti il significato del nome Narvel rimanda al "cavaliere dall'armatura luccicante", dove nello slang sta ad indicare un individuo dallo stile di vita dimesso e poco appariscente.

Paul Schrader probabilmente gioca su entrambi i sensi per il personaggio interpretato da Joel Edgerton, visto come ambedue si adattano al taciturno eroe, che reca incisi sul proprio corpo i segni di un passato impensabile e non cancellabile. Norma dà fiducia a Narvel e si serve di lui come un automa, instaurando un rapporto di dipendenza biunivoca, dai legami invisibili ma indistruttibili. Un quieto equilibrio che giova a tutti ma mette in ibernazione i sentimenti, almeno finché non subentra Maya, elemento imprevedibile destinato a generare un effetto domino.

Dopo First Reformed e Il collezionista di carte, straordinari esempi della vitalità inesauribile del cinema di Paul Schrader, Master Gardener conclude un'ideale trilogia "bressoniana", concepita dal regista e sceneggiatore attorno alle figure di uomini soli e tormentati, in cerca di una redenzione apparentemente impossibile.

Come per i titoli precedenti, l'incipit mette subito in chiaro il legame invisibile tra le opere, presentandoci il protagonista seduto a uno scrittoio, mentre verga memorie sul proprio diario. L'inquietudine del suo passato è percepibile, così come l'esilio volontario che caratterizza il suo presente. Proprio come il pastore interpretato da Ethan Hawke o l'ex marine di Oscar Isaac - ma si potrebbe risalire nella memoria allo spacciatore di Willem Dafoe o al tassista di Robert De Niro - anche Narvel è insonne e preda di incubi, geloso di una quieta solitudine che possa permettere di dimenticare gli errori del passato. Come in buona parte della filmografia di Schrader, il percorso di colpa e redenzione senza scorciatoie rimanda alla forte impronta calvinista con cui l'autore è cresciuto e che ha saputo sviluppare nella carriera di sceneggiatore prima e di regista poi, ispirata da Robert Bresson.